Il punto sul Sinodo
Il 30 aprile si chiude la fase ulteriore del cammino sinodale a livello diocesano e nazionale. Entro questo termine infatti da ogni diocesi sarà inviata alla segreteria del Cammino sinodale delle Chiese in Italia la relazione con i risultati del confronto con le Cinque costellazioni tematiche delle Linee Guida fatte pervenire alle diocesi nel settembre 2023. Ricordiamo che anche noi come diocesi abbiamo cominciato il cammino col convegno di settembre e la prima assemblea sinodale e il lancio delle 4 piste di confronto in cui abbiamo sintetizzato le 5 costellazioni. Dai risultati di quella assemblea abbiamo compilato le 4 schede tematiche su cui ci siamo confrontati a partire dal tempi di Avvento (scheda A: la prossimità verso le fragilità esistenziali), nel tempo di Natale (scheda B: la formazione degli operatori pastorali): dei risultati di questi tavoli sinodali abbiamo dato una breve sintesi nei numeri precedenti del nostro settimanale. Il cammino è continuato in Quaresima (scheda C: dalla liturgia alla vita). Dal confronto dei tavoli sinodali è emerso lo sforzo di vivere le nostre celebrazioni secondo il dettato del Concilio Vaticano II favorendo una partecipazione attiva e consapevole di tutta l’assemblea. Si è fatto rilevare come accade che, specie per le celebrazioni con i ragazzi e i giovani, si è ancora lontani dalla meta. Lo stesso si dica per assemblea non coinvolte dove tutti i ruoli sono assorbiti dal coro e da pochi altri “addetti ai lavori” rendendo i fedeli muti spettatori di una cerimonia e non di un’azione liturgica vera e propria. Altra difficoltà riscontrata è stata la difficoltà di un ascolto serio della Parola che scaturisca in un confronto vivo con la realtà e i segni dei tempi, con la richiesta di riqualificazione nelle parrocchie della lectio divina e di omelie più incarnate e meno moralistiche. Stesso impegno è richiesto per la purificazione della pietà popolare con una seria opera di evangelizzazione. Il tempo di Pasqua è stato infine la volta dell’ultima tornata di tavoli sinodali. Nei vicariato ci si è confrontati con la scheda D (la comunione e le sue forme vissute). Da tutti è emersa la necessità di un rinnovamento impegno di comunione in diocesi tra i presbiteri, tra i presbiteri e i laici, tra i laici nelle parrocchie dove bisognerebbe essere più accoglienti verso i lontani e dare spazio, anche con un’alternanza negli incarichi, per evitare che pochi siano presenti “come il prezzemolo” in ogni attività. Da qui poi l’esigenza di vivere meglio la comunione e collaborazione delle parrocchie all’interno di uno stesso vicariato e l’invito a rivedere gli statuti dei Consigli pastorali ai vari livelli per un vero impegno dei fedeli nella corresponsabilità nella vita delle parrocchie (anche a livello amministrativo con bilanci parrocchiali e diocesani pubblici e chiari). È dai risultati di queste quattro schede che sarà elaborata la relazione finale da mandare a Roma ed è a partire da questa relazione che sarà fatto il discernimento nella nostra chiesa locale per l’elaborazione del futuro progetto pastorale diocesana che ci vedrà impegnati nei prossimi anni. Come si vede, il cammino non è affatto finito, ma ci aspetta adesso un coinvolgimento responsabile da parte di tutti, presbiteri, diaconi, religiosi e laici perché gli sforzi e l’impegno finora profuso nei tavoli sinodali dia il suo frutto.
Ignazio La China