Dall’ultima Settimana Sociale dei Cattolici tenutasi a Trieste dal 3 al 7 luglio del 2024, nasce un germe di speranza. Il 14 febbraio si sono riuniti a Roma 400 Amministratori locali provenienti da varie parti d’Italia, appartenenti ad aree politiche diverse, per rafforzare quella che è stata denominata la “rete di Trieste”: una piattaforma di 14 proposte per i territori locali. L’espressione “fare politica” ha perso, ai nostri giorni, una dimensione identitaria fondata su valori ben identificabili. Spesso si riferisce ad un agire appiattito, privo di un orizzonte di significati che danno senso all’azione stessa. La nascita di liste civiche, molto diffusa, grazie al sistema elettorale, potrebbe far lievitare una convergenza su temi etici come la pace, sociali come la sanità e la scuola, economici in quanto relativi al mondo dei lavoratori.
Mons. Mario Toso, vescovo di Faenza-Modigliana, autore del volume “Chiesa e democrazia”, in una intervista al Sir, interpellato sull’iniziativa, mette in guardia da un “deficit di politica”, che chiama principalmente in causa “le classi dirigenti, i rappresentanti del popolo”. Pur essendo stati eletti per servire, aggiunge il Vescovo, “non si impegnano fattivamente per la promozione del bene comune”. Aggiunge il prelato; “prima o poi gli addetti ai lavori dovranno porsi il problema di come poter essere protagonisti efficaci nei parlamenti, là ove devono giungere le proposte di legge affinché siano discusse ed eventualmente approvate”.
L’incontro è servito, comunque, a riflettere sul ruolo degli eletti, spesso preoccupati di garantirsi il consenso, poco attenti ai meccanismi che moltiplicano le povertà, incapaci di mettere fine al fenomeno della marginalizzazione dei giovani. L’altra emergenza riguarda i rapporti economici, oggi segnati da un forte individualismo molto legato alla ricchezza. La nostra è diventata una “democrazia a bassa intensità”, con poca partecipazione.
La grande scommessa è invertire questa deriva. Oggi la democrazia coinvolge il popolo o coinvolge una clientela addomesticata? É una democrazia inclusiva che apre al valore della fraternità? Il popolo è unito da una politica che ricerca il “bene comune” attraverso il dialogo sociale? A queste domande, particolarmente urgenti, si potrà rispondere solo attraverso il confronto tra sensibilità e competenze diverse, unite dal comune orizzonte dell’”Amore pieno di verità”.
di Salvatore Vaccarella