«Servitore (= diacono) della Parola di Dio; servitore (= diacono) della Eucaristia; e specialmente servitore (= diacono) dei tantissimi poveri, oppressi ed emarginati; come Cristo Gesù che non è venuto per essere servito ma per servire (= per essere diacono), anzi per essere schiavo di tutti (cfr Mt 20,20-28)».
In questo pregnante trittico, tratto da Vangelo di Matteo, il Vescovo pachinese Mons. Giuseppe Malandrino, domenica sera 24 settembre 2017, nell’ambito della succosa omelia della Santa Messa, ha racchiuso l’ideale della vocazione del diacono, mentre presiedeva questa liturgia nella chiesa parrocchiale della Madonna di Pompei in Pachino, in occasione del 25° di ordinazione diaconale del pachinese Salvatore Cagliola (divenuto diacono nella Cattedrale di Noto il 22 settembre 1992, per le mani dell’indimenticabile Vescovo Mons. Salvatore Nicolosi). La suddetta triade biblica, tratteggiata dal Vescovo Mons. Malandrino, ha commosso e coinvolto la devota assemblea, a cominciare dal Vicario generale, Mons. Angelo Giurdanella, che rappresentava il nostro Vescovo Antonio Staglianò; ha coinvolto ancora don Luigi Vizzini, attuale assistente diocesano dei diaconi permanenti (molti dei quali presenti alla celebrazione); ha coinvolto inoltre gli altri 6 presbiteri presenti, fra cui il Vicario foraneo di Pachino don Gaetano Asta, il parroco moderatore della Comunità di parrocchie don Giuseppe Stella, il parroco della Madonna di Pompei don Gigi Paternò, il quale ha confessato con franchezza, a conclusione della intensa celebrazione, di sperimentare nel diacono Salvatore Cagliola un valido compagno di viaggio nel faticoso, ma luminoso della luce del Vangelo, cammino pastorale della dinamica e orante comunità parrocchiale. Nella stessa omelia mons. Malandrino ha messo in luce, fra l’altro, il riferimento al “Papa buono”, San Giovanni XXIII. Egli nel suo diario, verso la fine della sua vita, annotava di sentirsi chiamato al primato della preghiera e della essenzialità evangelica della vita. Questa essenzialità evangelica è stata ben messa in luce – aggiungeva il vescovo Malandrino – nel Secondo Sinodo della Diocesi di Noto. E questa essenzialità evangelica – ha concluso – auguro anzitutto a me Vescovo e a tutti i vescovi, ben spronati da Papa Francesco, ai presbiteri presenti e di tutta la Chiesa netina, e in particolare al diacono Salvatore Cagliola, assieme agli altri diaconi coniugati accompagnati dalle loro spose e dai loro figli, perché tutti possiamo essere evangelicamente operativi nella carità. Auguri sentiti, perciò, al carissimo diacono Salvatore Cagliola nel 25° della sua ordinazione diaconale verso questi traguardi della carità evangelica operosa, paziente e generosa. Questi auguri al diacono Cagliola del resto vengono espressi in modo molto caloroso dalla redazione di questo giornale, di cui egli, per parecchi anni, è stato membro attivo e costante, avendo fatto parte, con tantissimi sacrifici, del suo comitato di direzione, per diversi decenni, sotto la guida dell’allora vicario generale mons. Guccione e dei vescovi mons. Nicolosi e mons. Malandrino.
Ad maiora in Cristo Gesù servo e schiavo per amore!