Anche per gli osservatori più attenti i cambiamenti determinati dalla globalizzazione sono complessi ed è sempre più difficile per la politica governarli. Immaginiamo per una classe dirigente inesperiente o pronta a porsi come un’alternativa radicale su tutto. Quanti errori in oltre Settant’anni di Storia della Repubblica? Quale influenza hanno avuto i gruppi di potere che muovevano le fila delle decisioni parlamentari? Quante complicità interessate? Quante trasversalità hanno bruciato le differenze ideologiche? “Chi è senza peccato scagli la prima pietra!”
Oggi occorre combattere la decrescita, rimuovere le tonnellate di spazzatura che giacciono in molte città italiane con la temperatura che oscilla intorno ai quaranta gradi, dare risposte concrete alla crisi occupazionale. Evocare nemici, fantasmi, complotti può servire a compattare gli elettori; ripetere fino alla nausea slogan senza proposte realistiche appiattisce ogni tentativo di dibattito; continuare a ripetere la giaculatoria di un passato fatto solo di errori non concilia la memoria storica col presente. In questo scenario i servizi sociali, erogati talvolta con sprechi e reti clientelari consolidate, rischiano oggi di non essere finanziati. Forse è giunto il momento delle responsabilità che tutti dovremmo assumerci. Penso al variegato mondo cattolico che con un tempismo straordinario ha quasi dimenticato Sturzo, La Pira, Dossetti, Moro, … tutte quelle organizzazioni, quei corpi intermedi che hanno testimoniato, con scelte ben precise, l’amore per la politica, l’amore per la “promozione umana”. Invece di assumerci delle responsabilità, siamo, come se non bastasse, divisi anche su Papa Francesco. Non siamo nella Costantinopoli delle dispute trinitarie e cristologiche. La nostra salvezza non si gioca se mummifichiamo la Tradizione, se realizziamo processioni finanziate dagli Enti Locali, se intercettando le res novae scomode facciamo finta di non vedere e non capire. Dov’è il laicato cattolico impegnato in politica? Chi l’ha visto? Tutti, dico tutti, dovremmo avviare un esame di coscienza per ri-progettare una rinnovata presenza nel mondo, per essere luce, sale, lievito.
di Salvatore Vaccarella