L’augurio del Nunzio Apostolico in Italia: “Non perda la gioia di essere sacerdote, vescovo e uomo di Dio!”
Una gran numero di fedeli provenienti dai nove comuni della diocesi si è stretto al nostro Vescovo Antonio, domenica scorsa 20 ottobre, per elevare al Signore il ringraziamento in occasione del 35mo anniversario della sua Ordinazione Presbiterale.
Nella Basilica Cattedrale di San Nicolò, una sentita Eucaristia ha coronato questo evento così significativo, reso ancora più solenne dalla presenza del Nunzio Apostolico in Italia, mons. Emil Paul Tscherrig.
A Lui, in apertura di celebrazione, mons. Antonio Staglianò ha rivolto un sentito saluto, rimarcando la vicinanza filiale della Chiesa di Noto a Papa Francesco e l’impegno a camminare sulla via del rinnovamento ecclesiale e missionario che egli sta indicando alla Chiesa.
Un altro motivo di gioia è stata inoltre l’ammissione tra i candidati all’Ordine Sacro di due alunni del Seminario Vescovile: Daniele Nocca e Marco Rabito, la cui vocazione è stata riconosciuta ufficialmente dalla Chiesa che li ha così confermati nel cammino verso il ministero ordinato.
Il Nunzio Apostolico, dopo aver portato il saluto e la benedizione del Santo Padre, ha indirizzato il suo pensiero al Vescovo Antonio, ringraziando Dio per il dono della sua vocazione sacerdotale e invocando dal Signore per lui la grazia di poter essere una benedizione per i fedeli della diocesi.
Citando San Giovanni Maria Vianney, il Nunzio ha evidenziato la grandezza del mistero del sacerdozio, uno dei doni più preziosi della misericordia di Dio. Il Santo Curato d’Ars esclamava: “Oh com’è grande il prete! Se egli si comprendesse morirebbe. Dio gli obbedisce. Egli pronuncia due parole e nostro Signore scende dal cielo alla sua voce e si racchiude in una piccola ostia!”.
Ricordando poi la prima lettura della liturgia domenicale, quella in cui Mosè, con le mani alzate in preghiera – mentre ai suoi piedi infuriava la battaglia di Israele contro il nemico – intercedeva presso Dio che favoriva così la vittoria agli israeliti, ha sottolineato come il sacerdote ha la stessa missione: agire nella persona di Cristo, soprattutto nell’Eucarestia, culmine della preghiera della Chiesa: “In quel momento il sacerdote si pone con le mani alzate insieme con Cristo davanti al Padre per intercedere per tutto il popolo di Dio e per l’umanità intera”. Così il sacerdote diventa con Cristo, canale della Grazia, del perdono divino, della misericordia del Padre, della riconciliazione offerta da Cristo nel sacrificio della croce.
Nella domenica in cui la liturgia poneva l’accento sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi, Mons. Tscherrig ha esortato infine tutto il popolo di Dio a pregare per il Vescovo Antonio e per il suo servizio alla Chiesa di Noto: “Non perda mai il suo sorriso e la gioia di essere sacerdote, vescovo e uomo di Dio” è stato l’augurio del Nunzio. Questo auspicio si fa preghiera della comunità diocesana per il suo Pastore, affinché possa mostrarci sempre il volto bello della tenerezza di Dio.
di Alessandro Paolino