Si è svolta il 30 Ottobre u.s., in diretta streaming, l’assemblea pastorale diocesana per inaugurare il nuovo anno pastorale La pandemia è una prova severa ma è anche un’opportunità per stringerci attorno alla Mensa Eucaristica e riascoltare le parole di Gesù: “Questo è il mio corpo, questo è il mio sangue”.
“La nostra vulnerabilità lascia scoperte quelle false e superflue sicurezze con cui abbiamo costruito le nostre agende, i nostri progetti, le nostre abitudini e priorità”. (Papa Francesco, meditazione per la preghiera in tempo di pandemia in Piazza San Pietro, 27 marzo 2020). Don Alessandro Paolino, aprendo i lavori dell’assemblea, ha rivolto l’invito a guardare ai poveri e ai loro bisogni, a compiere gesti di fratellanza e condivisione. La prospettiva ribadita da Papa Francesco nella lettera enciclica “Fratelli tutti” indica la via di una solidarietà. Prendendo la parola il relatore p. Giovanni Salonia ha esordito dicendo che ci salverà il Dio della fraternità. Papa Francesco percepisce la grande difficoltà dell’uomo di oggi, chiuso in tanti piccoli mondi, incapace di abbattere le barriere storiche, economiche, sociali e culturali. La fratellanza indica un orizzonte universale, ricompone lacerazioni e ferite. L’immagine del buon samaritano è l’immagine dell’uomo che si commuove di fronte alle lacrime del fratello, che vince l’indifferenza, che diventa la mano amorevole di Dio. La pandemia può suscitare l’istinto predatorio ma la compagnia di Gesù vince ogni chiusura. Il Vescovo ha richiamato le difficoltà del momento storico che stiamo attraversando ma la Chiesa non è sola se segue il suo Pastore. Gesù ci aiuta ad essere pienamente umani, pienamente figli, pienamente fratelli. È il momento della sinodalità, ha ricordato il nostro Vescovo, da vivere nella prospettiva sapienziale. Il noi, la comunità, non ha paura perché vicina al suo Signore.