La materna premura della Chiesa

Il vescovo Salvatore nell’omelia durante l’adorazione eucaristica per il 180° della diocesi

180 anni della nostra vita, del nostro camminare insieme ai santi e ai volti comuni di questa meravigliosa terra che ancora oggi risplende della luce del Vangelo di Cristo. Della Sua potenza!

Oggi è festa per la Chiesa di Noto ed è una gioia per me poter essere con voi, nella nostra splendida Cattedrale, in occasione dell’anniversario della fondazione della nostra Diocesi. 

Questa è una gioiosa e fraterna occasione per rendere grazie al Signore, qui presente in mezzo a noi, di tutti i doni ricevuti in questo lungo tempo di misericordia e di rinnovamento spirituale.

Oggi ricordiamo non soltanto la fede dei padri che ci hanno preceduto ma anzitutto la bellezza del poterci incontrare, come sta avvenendo in questo preciso momento in tutte le Chiese della Diocesi, di radunarci come popolo, nel nome di Gesù Cristo, «in Spirito e verità», come dirà il Signore alla Samaritana. 

Abbiamo pensato di celebrare la prima tappa del 180mo di Fondazione nelle singole comunità della Diocesi per dare voce a tutto il popolo di Dio che canta e prega nei nostri Comuni. In comunione, anche, con Le Carmelitane di Noto, le Visitandine di Rosolini e le Benedettine di Modica. 

È questa la Chiesa: il ritrovarsi uniti – provenienti da strade diverse e dalle prove e dalle fatiche da cui nessuno è esente – arrivando allo stesso “pozzo” da cui attingere acqua viva, forza ed energie nuove per andare avanti e riprendere il cammino.

Nelle difficoltà, che certo non mancheranno neppure per il futuro, dobbiamo stringerci ancora di più al Signore, «pietra viva» (1Pt 2,4), per continuare ad essere così come il Padre ha pensato la Chiesa: «pietre vive» che formano non tanto un edificio di mattoni, ma un «edificio spirituale» (1Pt 2,5). 

Ogni chiesa, specialmente la Cattedrale, sede della cattedra del Vescovo, racchiude in sé qualcosa di speciale e di unico. Essa, nella semplicità o nello splendore dell’arte costruttiva icona di bellezza celestiale, esprime una fondamentale esigenza umana: incontrare il sacro, il mistero, l’indicibile; incontrare Dio che si fa presente in mezzo agli uomini e con essi vuole abitare e comunicare. Questa è la Sua Tenda! 

La nostra Cattedrale, inoltre, consegna anche l’arte di saper ricominciare rinascendo dalle macerie, di saper ritornare a vivere dopo la stagione della sofferenza e del dolore. E quest’oggi vogliamo ringraziare tutti coloro, fedeli laici e sacerdoti, che s’impegnarono nella faticosa opera della ricostruzione: in modo particolare ricordiamo l’indimenticabile e indomito Mons. Giuseppe Malandrino, padre, figlio e fratello della Chiesa di Noto. Alla preghiera giornaliera che lui assicura per tutti noi aggiungiamo la nostra per lui e a lui, con filiale amicizia, giunga il nostro doveroso saluto.

Con l’inizio dell’Anno pastorale 2024-2025 ci impegneremo a portare avanti le attività del 180° e del Giubileo, a generare, dopo il tempo del discernimento, percorsi di vita cristiana, segno profetico di una Chiesa capace di incontrare tutti per testimoniare e condividere la bellezza dell’incontro con Cristo Signore Buon Pastore, fonte di speranza per tutto il Popolo di Dio in cammino lungo le strade dei nostri Comuni.

Sono consapevole che il raggiungimento degli obiettivi prefissati non dipende solamente dall’impegno personale del Vescovo ma dalla condivisione, da parte dell’intero popolo di Dio, delle motivazioni e delle finalità che si propone di conseguire e, soprattutto, dall’aiuto di Dio che da tutti va sinceramente e umilmente invocato. 

Una prima finalità riguarda la ricchezza e la profondità della storia della nostra Chiesa. 

La storia della Chiesa netina, fin dal suo nascere, ha tracciato vie di inaudita bellezza e santità, ha segnato la vita religiosa e sociale del territorio sotto la guida di santi, illuminati pastori e fedeli laici impegnati a testimoniare il Vangelo di Cristo: da Giorgio La Pira a Nino Baglieri. Sono stati diversi i testimoni che hanno formato le coscienze di tanti uomini e donne che, incarnando il Vangelo di Cristo, si sono adoperati per dare il loro contributo all’edificazione delle comunità cristiane di appartenenza. 

Una seconda finalità riguarda la scelta missionaria che deve animare le nostre comunità cristiane chiamate ad assumere la tensione ad uscire verso il territorio, verso i fratelli e le sorelle da incontrare, servire e avvicinare all’amicizia con Gesù nella Sua Chiesa. Il tema In Gesù Cristo Buon Pastore, pellegrini di speranza nel mondo, vuole suscitare la gioia di un incontro sorprendente con Cristo Signore che schiude inedite possibilità di rinnovamento personale e pastorale invitando a leggere la vita come un pellegrinaggio illuminato dalla virtù della speranza. 

La testimonianza cristiana passa attraverso la capacità di mostrare il vero volto della Chiesa: non una struttura autoreferenziale di interessi religiosi e sociali, ma una realtà che trasforma la speranza in progetto ed esperienza concreta. 

Lo ribadiamo dinanzi a Gesù Eucarestia: crediamo in una Chiesa che sia capace di accogliere, disposta a non smettere di presentare una visione alta della vita dell’uomo e che sappia affascinare con la sua proposta di una vita umana bella, intensa, gioiosa e appassionata. Una Chiesa capace di parlare il linguaggio della fiducia, della libertà, e soprattutto dell’amore. Crediamo nel volto di una Chiesa che creda davvero nelle potenzialità dei giovani e dei laici, portatori di carismi ed esperienze utili per ricoprire anche ruoli di responsabilità. Crediamo nel volto di una Chiesa che non faccia sconti sui suoi valori, ma abbia il coraggio di dialogare con le tante contraddizioni della vita dell’uomo. 

Cerchiamo il volto di una Chiesa che, libera da facili compromessi, sia in grado di scardinare le logiche di questo mondo, facendo della trasparenza uno stile e della carità autentica una scelta vissuta. Il volto di una Chiesa che sappia uscire dalla routine e avvicini ogni uomo non tanto alle cose da fare o ai comportamenti da assumere, ma al mistero di Cristo morto e risorto.  

Ci accorgiamo che attorno a noi, tanti non sperano più, non perché non possiedono nulla, ma perché mancano di punti di riferimento. Manca la speranza del vivere, la speranza del continuare. Che cosa dobbiamo essere allora? È l’apostolo Pietro che ce lo dice: «siate testimoni della speranza che è in voi» (1 Pt 3, 15).

Ricordo quanto detto, qui in Cattedrale, il 18 marzo 2024, in occasione del primo anniversario della mia consacrazione episcopale: 

«Lavoriamo insieme per appuntare e progettare nuovi percorsi che diano forza e credibilità alla presenza della nostra Chiesa nel sociale, lavoriamo per mettere in rete associazioni e istituzioni che sappiano incarnare il vangelo della carità nella storia di ogni giorno senza ostacoli o logiche di vedute parziali che escludono la presenza di altre agenzie che operano nel territorio. Mi impegnerò in prima persona perché in ogni Comune della nostra amata Chiesa nascano segni concreti di carità, luoghi di accoglienza dei nostri fratelli bisognosi e senza fissa dimora, rifioriscano spazi pastorali, oratori e oasi di cultura dove i ragazzi e i giovani non siano i destinatari della nostra missione ma protagonisti della loro fede in una Chiesa dal volto giovane e pieno di speranza». 

Unendoci a Cristo, pietra angolare e uniti tra noi, potremo dare vita a rinnovate forme di pastorale, rese ancora più necessarie dalle nuove condizioni ecclesiali e sociali che sono sotto gli occhi di tutti. 

Per questa ragione, esorto voi, Chiesa di Noto, a pregare perché il Pastore eterno, il Signore Gesù, illumini e sostenga il nostro discernimento. Carissimi, affidiamo ogni nostro desiderio di bene, ogni nostra fatica e il nostro impegno per costruire insieme il Regno – a beneficio della Chiesa e di tutti – all’intercessione di San Corrado Confalonieri, patrono della nostra città e della Diocesi. Maria, Scala del Paradiso, non ci abbandoni ma Regina e Signora ci prenda per mano difendendoci dal Maligno.

Sulla strada della vita eccoti o illustre e santa Chiesa di Noto…continua nel tempo di Dio a indicare i sentieri della tenerezza e della bontà! Accogli i tuoi figli con materna premura e il tuo giardino risplenda di vera misericordia…Auguri nel tuo 180° anniversario di vita.

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