Rosolini. Presentata la nuova Lettera Pastorale del Vescovo Rumeo
Mercoledì 13 novembre 2024, a Rosolini, presso la Chiesa Madre di San Giuseppe, ha avuto luogo la presentazione e la consegna della nuova Lettera Pastorale del Vescovo di Noto, Mons. Salvatore Rumeo, dal titolo: “Genesi d’amore. Ritorniamo al Vangelo di Gerusalemme”.
L’evento è stato introdotto da don Salvatore Bella, Delegato Diocesano per la Pastorale, con gli interventi di don Antonino Romano, Salesiano e docente di Catechetica all’Istituto Teologico San Tommaso di Messina e di don Ignazio La China, Referente Diocesano per il Cammino Sinodale della Chiesa italiana.
Un’assemblea nutrita e attenta ha ascoltato gli interventi dei due relatori: il primo, quello di don Antonino Romano, ha fornito delle preziose chiavi di lettura per un adeguato approccio alla Lettera Pastorale, mentre don Ignazio La China ha presentato la sintesi dei lavori sinodali in Diocesi, dei quali la Lettera del Vescovo rappresenta come il frutto di questo tempo di ascolto e di discernimento.
Don Romano, in particolare, ha evidenziato come la Lettera Pastorale di Mons. Rumeo faccia emergere gli aspetti più decisivi di una Chiesa che possa definirsi Sinodale: una Chiesa cioè incarnata nel tessuto storico, sociale e culturale di un territorio, caratterizzata da una fisionomia che non può che essere missionaria, comunionale, basata sulla categoria della relazione, intesa come apertura e accoglienza dell’altro, destinatario dell’annuncio della Buona Notizia del Vangelo.
Don Romano ha rimarcato come questa tensione, missionaria e comunionale, cioè relazionale e improntata alla misericordia e alla fraternità, debba continuamente apprendere alla scuola della Sinodalità, cioè a quello stile evangelico che è forza generativa capace di trasformare la cultura e la società, affinché la Chiesa non rimanga relegata a una dimensione “privata” della fede, senza alcuna incidenza e rilevanza nell’attuale contesto storico.
Don Romano ha quindi fatto riferimento ai cinque verbi del Convegno Ecclesiale di Firenze: “Uscire, Annunciare, Abitare, Educare, Trasfigurare”, citati nella Lettera del Vescovo quali piste imprescindibili per un agire ecclesiale più dinamico e incisivo, con una particolare attenzione al tema della formazione, per una fede che diventi sempre più adulta e responsabile, capace cioè di rendere ragione della Speranza cristiana, non con vani ragionamenti, ma a partire da quella via insostituibile e irrinunciabile, cioè la misericordia di Dio, cuore pulsante del Vangelo, quello di Gerusalemme, quello delle origini, fresco, giovane, zampillante.
Non è un’operazione di “archeologia” questo “ritorno”, ma sta a indicare quel duplice e fondamentale dinamismo della Chiesa, un “andare e venire”, un muoversi tra Dio e gli uomini, perché il Vangelo continui ad essere “Genesi d’Amore”.
Don Ignazio La China ha poi presentato il cammino sinodale fatto in Diocesi, con la ricca e feconda esperienza dei Tavoli Sinodali, nei quali sono emerse istanze significative in ordine alla necessità di una Chiesa che sappia essere compagna lungo le strade degli uomini, con la capacità di rinnovarsi nelle sue strutture pastorali, perché siano improntate alla fedeltà al Vangelo e all’uomo, dove rinnovarsi non significa “seguire le mode”, ma risposta adeguata a quell’esigenza di conversione permanente che la caratterizza, perché sia un autentico Sacramento di Salvezza e di Unità tra gli uomini.
La Lettera Pastorale del Vescovo Rumeo si compone di 6 capitoli, più un’introduzione e un epilogo.
Il Vescovo sin dalle prime battute ne evidenzia il fine che si propone:
“La contemplazione della Chiesa delle origini condurrà le nostre comunità cristiane a progettare, alla luce del discernimento fatto nei tavoli sinodali, il cammino pastorale necessario per l’edificazione della Chiesa nel nostro territorio: una Chiesa che sia capace di accogliere il Vangelo, disposta a non smettere di presentare una visione alta della vita dell’uomo”.
Come Pastore della Chiesa di Noto, vi invito a riprendere in mano il Vangelo, a trovare la forza di accogliere la potenza della Sua Parola, a far cadere pregiudizi rivestiti di silente mediocrità”.
Il Vescovo evidenzia nella sua Lettera alcune fondamentali priorità per una Chiesa capace di vera Profezia: la formazione del Laicato è un aspetto irrinunciabile, come la Famiglia, i giovani, il lavoro, la Politica, la Comunicazione (pensiamo ai nuovi ambienti digitali), l’impegno per la Pace.
“Questo è il sogno per la nostra Chiesa locale – scrive Mons. Rumeo nella Lettera – una Chiesa che sappia leggere e scrutare con sapienza i segni dei tempi a beneficio della fede. Non c’è cristianesimo senza vera fede: il resto non conta nulla!”
Come già nella sua Prima Lettera, “Giardino di Misericordia”, anche nella nuova, il tema della Misericordia è centrale: “La nostra Chiesa diocesana, nel tempo del 180° e della stagione giubilare, dovrà dare ragione della speranza cristiana con segni concreti di carità visibile che siano espressione della comunione e della condivisione dell’intero vicariato.
La Lettera Pastorale è già stata consegnata alle Parrocchie, mentre online è possibile scaricare delle schede di lettura e di approfondimento per Cenacoli e Gruppi di preghiera, per un confronto e una condivisione comunitaria.
di Alessandro Paolino